A causa della pandemia, 1 persona su 2 teme per la propria sicurezza in rete e per 7 giovani su 10 la sicurezza online può compromettere la sicurezza in casa
In occasione della Giornata Mondiale per la Sicurezza in Rete (8 febbraio 2022), Verisure, multinazionale di sicurezza domestica impegnata a garantire il diritto umano di sentirsi sicuri e protetti a 360°, si è domandata se la sicurezza online influenzi la sicurezza in casa. Per rispondere, condivide i dati di due recenti ricerche di mercato.
Secondo il 47% di 2500 intervistati - ben il 10% in più rispetto al 2020 - il 1° reato che aumenterà a causa della pandemia sono le truffe online. Un timore per la sicurezza in rete che coinvolge anche i più giovani: catapultati in una quotidianità di connessione continua, 7 su 10 temono che la sicurezza online possa compromettere la sicurezza in casa e molti reagiscono chiudendo i profili social e condividendo meno informazioni personali.
La Commissione Europea ha istituto la Giornata Mondiale per la sicurezza in Rete ogni secondo martedì di febbraio, con lo scopo di sensibilizzare al corretto uso della rete internet e generare consapevolezza su temi come cyberbullismo, social network, identità digitale, privacy online. A preoccupare oggi è la nuova normalità generata dalla pandemia: connessione continua, didattica a distanza, smart working, gaming e streaming. Al centro dell’attenzione, ci sono i più giovani, che nel 2021 hanno raddoppiato il tempo trascorso online.
Verisure, multinazionale di sicurezza domestica leader in Europa, ha voluto approfondire il rapporto tra sicurezza online e sicurezza in casa per comprendere come la pandemia stia cambiando la percezione di sicurezza in rete delle persone in Italia e come i più giovani gestiscono il rapporto tra privacy, sicurezza e social network.
Per rispondere, condivide i risultati di due recenti ricerche condotte una in collaborazione con l’Istituto di Ricerca e Mercato Sondea e una con Skuola.net, il primo portale d’Italia dedicato ai giovani e alla scuola.
La ricerca Verisure e Sondea “La sicurezza in Italia nel 2021” realizzata su un campione di oltre 2.500 persone tra i 30 e i 65 anni*, evidenzia che al 1° posto (47% degli intervistati), la pandemia da Covid-19 porterà a un aumento delle truffe online.
Non solo, il confronto tra i dati 2021 vs 2020 mostra un marcato peggioramento nella percezione della sicurezza in rete su ogni indicatore, proprio in parallelo con il progredire della pandemia:
- Da novembre 2020 a novembre 2021, sono aumentate del 10% le persone che temono che la pandemia porterà a un aumento di truffe online;
- Il reato che si ritiene più probabile subire è il furto di dati online: per 1 su 2 è estremamente probabile esserne vittima, +5% rispetto al 2020.
- 1 su 4 ha paura di subire un furto di dati online, +6% rispetto al 2020, mentre cresce del 7% la quota di chi teme una truffa online.
La ricerca Verisure e Skuola.net “Osservatorio giovani&sicurezza 2021” svolta su un campione di 1.000 ragazzi tra gli 11 e i 30 anni**, indica che 7 giovani su 10 temono che l’eccessiva visibilità sui social network possa compromettere la loro sicurezza in casa.
Con il progredire della pandemia, i dati 2021 vs 2019 mostrano che sempre meno giovani raccontano sui social network i dettagli di cosa fanno quando, ad esempio, partono per una vacanza lasciando la casa vuota:
- Cresce di 7pp (da 33% nel 2019 a 40% nel 2021) la quota di ragazzi che non racconta quasi nulla;
- Aumenta dal 15% al 22% la percentuale di ragazzi che non amano far sapere online cosa fanno;
- Solo il 38% racconta tutto o quasi della propria giornata, ben il 14% in meno rispetto a prima della pandemia;
- Scende del 5% la quota di giovani che si geolocalizza.
Non solo, nel corso degli ultimi due anni, si osserva un uso più consapevole dei social network da parte dei più giovani, come se la nuova quotidianità iperconnessa avesse generato maggior timore per la propria sicurezza:
o Dal 2019 al 2021, il +6% di ragazzi ha chiuso i propri profili social a occhi sconosciuti (dal 21% al 27%). Sono soprattutto i giovanissimi a prestare più attenzione alla propria privacy online: il 35% di ragazzi tra gli 11 e i 14 anni ha un profilo Facebook, Instagram o TikTok privato.
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*Ricerca Verisure e Istituto di Ricerca Sondea su un campione di 2.526 individui tra i 30 e i 65 anni selezionati in maniera intenzionale e proporzionale alle di quote di popolazione italiana (Eurostat 2019) con metodo CAWI – Novembre 2021
**Ricerca Verisure e Skuola.net su un campione di 1.000 ragazzi tra gli 11 e i 30 anni con metodo CAWI – Luglio 2021.