Quanto consuma l’antifurto di casa: coniugare risparmio e sicurezza

In questo articolo approfondiremo il mondo dei consumi degli impianti antifurto, analizzando le differenze tra i vari modelli, l’impatto sulla bolletta elettrica e i modi per ottimizzare l’utilizzo del tuo sistema di allarme, senza rinunciare alla tranquillità.

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La protezione della propria casa è un’esigenza sempre più sentita al giorno d’oggi, così come l’attenzione ai consumi energetici. Per questo può capitare, quando si desidera investire in un sistema d’allarme, di chiedersi: quanto consuma un antifurto? 

È possibile garantire un buon livello di sicurezza senza compromettere l’efficienza energetica della propria abitazione?

In questo articolo approfondiremo il mondo dei consumi degli impianti antifurto, analizzando le differenze tra i vari modelli, l’impatto sulla bolletta elettrica e i modi per ottimizzare l’utilizzo del tuo sistema di allarme, senza rinunciare alla tranquillità.


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Tipi di antifurto: cablato, wireless o ibrido?

Prima di tutto dobbiamo sottolineare che non tutti gli impianti di allarme sono uguali. La tecnologia, la modalità di alimentazione e l’infrastruttura di rete influenzano non solo le prestazioni del sistema, ma anche i suoi consumi.

I sistemi cablati, ad esempio, sono alimentati direttamente dalla rete elettrica e richiedono un collegamento fisico tra tutti i componenti, ovvero sensori, centralina e sirene. 

Questo li rende molto stabili nel tempo, ma comporta un consumo continuo di energia, seppur generalmente contenuto.

In media, si parla di circa 60-70 kWh all’anno per un impianto domestico standard: un valore che si traduce in circa 30-35 euro annui in bolletta, secondo le tariffe attuali.

I sistemi wireless, invece, utilizzano la tecnologia radio per collegare tra loro i vari dispositivi. Funzionano principalmente a batteria e sono progettati per consumare pochissima energia. 

In questo caso, l’impatto sulla bolletta è nullo, ma è importante prevedere la sostituzione o la ricarica periodica delle batterie per mantenere l’intero sistema efficiente e operativo.

Poi ci sono i sistemi ibridi, sempre più diffusi, che combinano la stabilità del cablato con la flessibilità del wireless. 

I consumi variano in base alla configurazione specifica, ma spesso riescono a mantenersi su livelli contenuti grazie a un uso intelligente dell’energia.

Cosa significa tutto questo per la tua bolletta?

Nel valutare quindi l’acquisto o l’installazione di un impianto antifurto, raramente ci si ferma a riflettere su quanta energia l’impianto consuma nel corso dell’anno. 

Eppure, se sommiamo i consumi di ogni singolo componente (la centralina, le sirene, i sensori, le videocamere e così via), è possibile avere un quadro più chiaro del suo impatto sui consumi domestici.

Un sistema completamente cablato, sempre acceso e connesso, incide sulla bolletta elettrica in media per pochi euro al mese. 

Infatti, un consumo di 5-6 kWh mensili può sembrare trascurabile, ma in un’ottica di efficienza energetica, ogni dettaglio conta, soprattutto se il sistema è attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Nei sistemi di antifurto wireless, invece, il costo energetico diretto è praticamente assente, poiché l’energia necessaria viene fornita da batterie a lunga durata, spesso al litio. 

Tuttavia, queste batterie devono essere sostituite o ricaricate periodicamente, e il costo di gestione può variare in base alla qualità dei componenti e alla frequenza d’uso.


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L’importanza dell’alimentazione: batterie o rete elettrica?

I sistemi d’allarme più moderni offrono quasi sempre una doppia modalità di alimentazione, con la rete elettrica come fonte principale e le batterie come backup in caso di blackout.

Questa combinazione garantisce una continuità operativa anche in situazioni di emergenza, senza gravare troppo sui consumi mensili.

Le batterie al litio di nuova generazione, spesso utilizzate nei dispositivi wireless, hanno un’ottima autonomia – in alcuni casi anche di 2-3 anni – e sono pensate per durare a lungo con un minimo impatto ambientale. 

Alcuni modelli avanzati offrono anche batterie ricaricabili con pannelli solari integrati, una soluzione interessante per chi desidera un approccio ancora più sostenibile.

Come ottimizzare i consumi senza rinunciare alla sicurezza

La buona notizia è che, indipendentemente dal tipo di impianto scelto, esistono diversi accorgimenti per ridurre i consumi senza compromettere la sicurezza.

Un primo passo importante è senza dubbio quello di scegliere componenti efficienti dal punto di vista energetico, ancora meglio se certificati per il basso consumo. 

Oggi il mercato offre sensori, pannelli di controllo, sirene e altri dispositivi progettati per utilizzare l’energia solo quando necessario, evitando gli sprechi.

Ma da considerare c’è anche il posizionamento dei sensori, che può fare molta differenza.

Installarli in punti strategici – ad esempio vicino agli accessi principali o in zone sensibili della casa – permette di ridurre il numero complessivo di dispositivi e, di conseguenza, i consumi.

Un altro degli elementi che di solito non si considerano quando si parla di consumo energetico è la manutenzione: un sistema pulito, aggiornato e con componenti sempre in buone condizioni lavora meglio, consuma meno e dura di più. 

Un controllo ogni tanto – magari mentre fai le pulizie o cambi le pile del telecomando – può fare la differenza per evitare sorprese e contribuisce a mantenere l’intero impianto efficiente e stabile nel tempo.

In più molti sistemi oggi offrono la possibilità di personalizzare le impostazioni in base alle proprie abitudini attivando, ad esempio,solo alcune aree della casa durante la notte, evitando un funzionamento completo non necessario e riducendo così anche i consumi.


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Le tecnologie più avanzate per un futuro sicuro e sostenibile

Oggi il tema della sicurezza non può limitarsi solamente alla protezione di edifici e persone, ma deve tener conto anche della sostenibilità.

Per questo sempre più sistemi d’allarme si stanno evolvendo verso soluzioni in grado di far coesistere alte prestazioni e bassi consumi.

Ad esempio, i nuovi sistemi di videosorveglianza a risparmio energetico sono in grado di attivare le registrazioni solo al rilevamento di movimento, anziché effettuare una registrazione continua. 

I pannelli di controllo di nuova generazione, poi, consumano meno grazie a processori più efficienti e alla gestione automatica delle funzioni non essenziali durante le ore di inattività.

La logica è: massima protezione e minimo impatto energetico

I dispositivi wireless con batterie a lunga durata, la connessione costante con la Centrale Operativa Verisure e le funzionalità smart di gestione da app rappresentano un’evoluzione concreta nel modo di proteggere la propria casa o azienda: non si parla solamente di dispositivi in grado di proteggere case e attività commerciali, ma di un servizio costante H24 per proteggere edifici e persone che ci vivono.

Conclusione

Un sistema d’allarme può essere quindi un alleato prezioso non solo per la sicurezza, ma anche per rendere ancora più efficiente la tua abitazione senza inutili sprechi.

Scegliendo un sistema con tecnologia avanzata, curando la manutenzione e ottimizzando l’utilizzo quotidiano, è possibile garantire protezione continua con un impatto minimo sulla bolletta.

Perché oggi proteggersi non significa solo sentirsi al sicuro, ma farlo in modo intelligente, sostenibile e in linea con le proprie abitudini.


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* "Calcola ora" o "Calcola online in meno di un minuto" o "Calcola preventivo online" fa parte di un processo di valutazione della sicurezza che inizia con la raccolta di alcune informazioni riguardanti le esigenze di sicurezza di ogni cliente entro circa un minuto dal momento in cui il consumatore preme il pulsante e che continua con la telefonata per confermare le caratteristiche della casa del cliente e che si conclude con uno studio di sicurezza personale e sul posto

** 60 secondi è il tempo medio di verifica entro cui nella nostra Centrale Operativa si riceve un segnale di massima priorità come SOS, furto, rapina o segnale di intrusione.

*** Verisure pubblica sul proprio sito web le recensioni generate dalla piattaforma Trustpilot. Trustpilot chiede di includere, ove possibile, il numero di riferimento del cliente, al fine di generare recensioni da parte di clienti reali.